"...le parole dell’autore sono sacre. Chi le modifica non aggiorna il testo, ma gli toglie l’anima. E non rispetta l’autore, la sua totale libertà in quanto scrittore, cioè creatore di storie e, soprattutto, di una forma sua peculiare, detta stile. Non è indifferente la forma, il modo di raccontare una storia, la scelta del lessico, della sintassi: è la cifra di un autore, ciò che lo differenzia dagli altri e lo rende unico e immediatamente riconoscibile.
È, in una parola, la letteratura. Non è alterando lo stile di un autore che “si purifica” il mondo. Ma è certamente rinunciando a collocare l’opera (e l’autore) nel suo tempo che si distrugge la letteratura."
Luca Ricolfi, Il follemente corretto
E non vale più la pena leggere e guardare niente, perchè il nuovo dev'essere innocuo, non urticante nè offensivo per nessuno (e come ciò sia possibile bisogna che qualcuno si degni di spiegarlo,se tutti siamo impegnati a tempo pieno ad offenderci per qualsiasi cosa) e finisce con l'essere per lo più insipido, ed il vecchio lo si riscrive, cosicchè diventa vuoto, banale ed insipido anch'esso.
Negli ultimi anni, in effetti, tutto è "triggering". Sembra quasi che l'ipersensibilità sia, più che altro, una tendenza e, come tale, si sta diffondendo.
RispondiEliminaUna tendenza inquietante oltrechè molesta, una delle speranze per il 2025 è che segni l'inizio di un'inversione di marcia.
EliminaJul.