L'iconico "Palladium Dress" disegnato nel '92 da Gianfranco Ferré per Dior.
Quello che mi piace (e un po' di quello che no)
Leggevo la notizia giusto stamattina, il titolo per la verità, dopo averne in effetti sentito parlare già qualche mese fa.
A quanto pare comunque la notizia di un rifacimento della serie televisiva Murder, she wrote, in Italia La signora in giallo, è ormai ufficiale, e nei panni della protagonista Jessica Fletcher, che furono e che per me saranno sempre di Angela Lansbury, ci sarà l'attrice Jamie Lee Curtis.
Non discuto ovviamente della bravura dell'attrice, e mi auguro che sarà un prodotto ben realizzato, io comunque non lo guarderò, perchè operazioni simili mi convincono poco in generale, e questa in particolare va a colpire in quello che negli anni è diventato un vero e proprio legame affettivo.
Comunque, tolta me, che sono una nostalgica molto probabilmente irrecuperabile e con un attaccamento direi quasi morboso alla serie originale, la questione più ampia riguarda l'ormai invasivo fenomeno dei remake e reboot in generale, e che sintetizzo nella forse ingenua ma per me inevitabile domanda: ma provare ad inventarsi qualcosa di nuovo? E' mai possibile che non si sia più disposti a correre il rischio di confezionare un prodotto originale, ma si continui ormai da anni a riproporre sempre le stesse cose, solo in una salsa via via sempre più insipida, a causa della mutata 'sensibilità' dell'anemica e asettica contemporaneità?
A me sembrerebbe arrivato già da tempo il momento di piantarla di rimestare in maniera così massiccia e pesante nelle produzioni del secolo scorso, per sfruttarne la collaudata popolarità presso chi aveva apprezzato le versioni originali, e provare contemporaneamente ad intercettare le nuove generazioni, che per ovvie ragioni anagrafiche quelle versioni non le conoscono a sufficienza quando non proprio affatto. A parte il fatto che, effetto nostalgia a parte, in parecchi casi non parliamo certo di chissà quali capolavori o di parti di chissà quali grandi menti geniali; si tratta in massima parte di opere concepite per intrattenere più o meno piacevolmente un pubblico neanche tanto esigente, anche perchè, di roba tra cui scegliere ce n'era in abbondanza, e ciascuno avrebbe trovato pane per i suoi denti.
E comunque, nel caso particolare de La signora in giallo, il confronto con l'originale è praticamente inevitabile, non essendoci secondo me da trent'anni a questa parte a dir poco chi non sia incappato almeno una volta in un'episodio della serie, visto che dalla prima messa in onda non c'è stata stagione televisiva che non ne abbia riproposto almeno qualche puntata.
Perchè allora non sfruttare il talento e le capacità dell'attrice e degli sceneggiatori per ideare qualcosa che magari si ispirasse al vecchio caro MSW, senza pretendere di ricalcarne le orme?
Ai posteri l'ardua sentenza, io non vedo motivo per sciropparmi questo rifacimento, e invece continuerò a bearmi serenamente con le repliche dell'originale, e guai a chi dovesse tentare di privarmene...
Per quanto mi riguarda sono ferma da diverso tempo con la lettura del manga, del quale auspico una riedizione, sperando che anche la conclusione non arrivi troppo in là.
Fonte: AnimeClick e Instagram
Quest'anno l'obiettivo era di leggere 50 libri, ma mi sono fermata un po' prima di raggiungerlo.
Come negli anni scorsi, ci sono state parecchie riletture, ma direi che il 2024 si può considerare l'anno dell'addio semidefinitivo ai manga, dopo circa vent'anni di carriera. Ormai ne leggo davvero pochissimi, ed in corso mi sono rimasti giusto Mix! e Yawara!, con entrambi però sono rimasta piuttosto indietro, in attesa di riprendere appena possibile.
P.S.
A quanto pare c'erano anche dei sotto obiettivi...
"...le parole dell’autore sono sacre. Chi le modifica non aggiorna il testo, ma gli toglie l’anima. E non rispetta l’autore, la sua totale libertà in quanto scrittore, cioè creatore di storie e, soprattutto, di una forma sua peculiare, detta stile. Non è indifferente la forma, il modo di raccontare una storia, la scelta del lessico, della sintassi: è la cifra di un autore, ciò che lo differenzia dagli altri e lo rende unico e immediatamente riconoscibile.
È, in una parola, la letteratura. Non è alterando lo stile di un autore che “si purifica” il mondo. Ma è certamente rinunciando a collocare l’opera (e l’autore) nel suo tempo che si distrugge la letteratura."
Luca Ricolfi, Il follemente corretto
E non vale più la pena leggere e guardare niente, perchè il nuovo dev'essere innocuo, non urticante nè offensivo per nessuno (e come ciò sia possibile bisogna che qualcuno si degni di spiegarlo,se tutti siamo impegnati a tempo pieno ad offenderci per qualsiasi cosa) e finisce con l'essere per lo più insipido, ed il vecchio lo si riscrive, cosicchè diventa vuoto, banale ed insipido anch'esso.