martedì 26 ottobre 2010

Harry Potter e il principe mezzosangue

E' inutile, ci ho provato ma proprio non sono riuscita a farmelo piacere; almeno però sono finalmente riuscita ad arrivare in fondo in modalità visione metodica, anche se con una fatica enorme, tanto che a un certo punto e in più occasioni ho avuto la netta impressione che l'impresa fosse decisamente superiore alle mie forze e che di conseguenza neanche stavolta ce l'avrei fatta.
Non so se mi sarebbe piaciuto se l'avessi visto all'uscita, quando non avevo ancora letto il libro, ma a parte tutto, e trascurando un bel pò d'altri interrogativi che pure sorgono spontanei durante la visione, il film è ambientato ancora ad Hogwarts, cioè in una scuola di magia, oppure è uscito da un romanzo rosa, e neanche di quelli in qualche modo epici alla Via col vento, ma proprio di quelli scialbetti? chi cavolo è il principe mezzosangue del titolo? ma soprattutto, cosa c'entra con la storia e cosa ce ne importa di lui? che fine ha fatto Tom Riddle, e gli Horcrux cosa diavolo sono?
Mi meraviglia che a Harry e compagni basteranno altre cinque-sei ore di film per setacciare se non proprio tutto il Pianeta vogliamo dire almeno la Gran Bretagna? alla ricerca dei possibili contenitori dell'anima di Voldemort, visto che potrebbe trattarsi davvero di qualsiasi cosa...
Se gli avanzava spazio per inserire parti inventate di sana pianta come l'attacco alla Tana da parte dei Mangiamorte, potevano dare un pò di spazio in più a certe questioni tutt'altro che secondarie, soprattutto per il seguito della storia (e sempre a questo proposito,ci sono dei dettagli che mi hanno alquanto interdetta proprio in vista della prosecuzione), in ogni caso tengo a precisare che, sapendo per sommi capi cosa mi aspettava, ho cercato di guardarlo con distacco e senza farmi condizionare dalla lettura del libro di (teorica) provenienza, ma tutto quello che sono riuscita a salvare sono stati gli effetti speciali, la partita di Quidditch (che si avvia a diventare il mio sport preferito per la cronaca; anche lì però, solo una partita? uffa) , e le parti che avevano avuto la bontà di mantenere fedeli all'originale (sarà stato un caso, ovviamente) ; il resto era di un'assurdità e di una bruttezza tali da non poter essere in alcun modo ignorate, quindi mi azzarderei a concludere che il film non mi è piaciuto, ho fatto una fatica incredibile ad arrivare in fondo, e viste le premesse (stesso sceneggiatore e stesso regista) dubito molto che andrò a vedere i due capitoli finali; vero che i film visti al cinema fanno un altro effetto, per dire al cinema non mi era dispiaciuto neppure Twilight, che poi visto in DVD a casa mi è sembrato una schifezza immonda (e chiedo scusa ai fan della saga, ma quella è l'impressione che ha fatto a me, che ancora mi domando come quella roba possa essere considerata la quintessenza del romanticismo...) , però anche gli altri film di Harry Potter li ho guardati in tv e mi sono piaciuti lo stesso, anche rivedendoli dopo aver letto i libri della saga (nonostante non mancassero cambiamenti od omissioni) , quindi qualche demerito intrinseco questo film probabilmente ce l'avrà.
La prima scena che mi ha costretta a stoppare la visione è stata quella in cui Harry, dopo aver salutato Silente, arrivato a casa Weasley inizia inspiegabilmente a sospirare alla vista di Ginny, strategicamente seduta contro la finestra, intenta a leggere in atteggiamento raccolto alla fioca luce di una lampada, e immagino che chi basa la sua cultura potteriana unicamente sui film a questo punto non possa fare a meno di domandarsi cosa ci sia da sospirare: il nostro eroe non stava solo qualche ora prima facendo il filo ad una cameriera in un bar della metropolitana? e non l'avevamo visto baciarsi con una certa Cho Chang nell'episodio precedente? che ne è stato di lei?
L'ovvia conclusione a questo punto è che la lotta contro Voldemort non lo impegna abbastanza, che gli sottrae forse tempo per studiare o anche per andare a lezione (in quasi tre ore di film Harry e compagni hanno frequentato una lezione di numero, a meno che del piano di studi non facessero parte le feste del Lumaclub, nel qual caso le lezioni arrivano al massacrante numero di tre) , ma non certo per fare il donnaiolo, tra l'altro con gusti neanche particolarmente selettivi.
Comunque sia, forza e coraggio, e proseguiamo: purtroppo ho rischiato di nuovo il collasso pochissimo tempo dopo, quando Narcissa Malfoy e Bellatrix-Helena Bonham Carter-Lestrange vanno a far visita a Severus Piton nell'abitazione 'babbana' di quest'ultimo: giuro che ero convinta fosse Voldemort a parlare il serpentese, ma allora perchè mai alla Lestrange tocca parlare col tono basso e sibilante di chi si è beccato un bruttissimo raffreddore? e soprattutto,perchè mai la povera donna mi ricorda una Loredana Bertè in versione trascurata-punk? e la sorella non aveva i capelli lisci e biondi di un'annegata? perchè me la vedo comparire davanti con la chioma bicolore e cotonata?
Insomma, al sesto film della saga penso che chiunque abbia capito che il termine 'strega' nell'universo potteriano sta ad indicare semplicemente una donna con poteri magici, non c'era bisogno di rendere dei mostri quelle due per trasmettere il concetto, anche se stanno dalla parte dei cattivi.
Nel succitato attacco dei Mangiamorte alla Tana, sinceramente l'unica cosa che ho pensato vedendo Harry mettersi a correre a perdifiato contro i Mangiamorte medesimi (seguito da una Ginny in vestaglia) è stata che fosse un emerito deficiente, poi finalmente un lampo di comprensione mi ha illuminato sentendo la voce di Bellatrix in sottofondo...ah già, il nostro eroe sta andando a vendicare la morte del suo amato padrino, ovvero più verosimilmente sta cercando un modo per ricongiungersi a lui e a tutti i suoi cari prematuramente scomparsi andando incontro a morte certa. Ma ecco che subito e quasi a tradimento un altro dubbio si affaccia alla mente: ma di Sirius si ricorda solo ora? come mai qualche tempo prima, quando la piaga era sicuramente più fresca e quindi più dolorosa, avendo oltretutto sotto gli occhi il giornale che riportava precisamente i fatti relativi a quella morte, la sua unica preoccupazione era verificare di non avere l'alito pesante in vista dell'appuntamento con la cameriera del metrò?
Onestamente poi proprio mi sfugge il motivo per il quale, dopo aver inspiegabilmente gettato una maledizione dagli effetti sconosciuti presa chi sa dove su Malfoy, Harry senta il bisogno impellente di andare insieme a Ginny a nascondere un libro qualsiasi nella Stanza delle Necessità, a meno che ovviamente la necessità in questione non fosse quella di pomiciare in santa pace, ma anche qui, quando (e via diciamolo, anche perchè, nel caso di lui) 'sti due si sarebbero innamorati io devo dire di non averlo capito molto bene guardando il film,in compenso la trasposizione cinematografica dello sbocciare di questo amore ha comportato una delle scene più stucchevoli per non dire rivoltanti che io riesca a ricordare,soprattutto considerato che tale effetto penso che non fosse intenzionale,e invece si riteneva che la scena incriminata dovesse risultare particolarmente romantica...
Per quanto mi riguarda,avessero fatto un film decente riguardo agli aspetti che ho citato,e magari su quelli che ho tralasciato o perchè meno eclatanti,o perchè figli di decisioni prese in precedenza,discutibili forse,ma ormai difficilmente aggirabili,dicevo,se anche avessero fatto un lavoro migliore da tutti gli altri punti di vista,forse avrei finito per considerare ancora ed ugualmente inguardabile il film per la sola scena di Ginny che si china ad allacciare le scarpe ad Harry...Cioè,davvero,la mia di adolescenza è finita da un pò,ma in quale universo una cosa del genere è considerata carina,romantica,dolce,e non l'espressione di una qualche turba caratteriale?
 Molto faticosamente, finalmente giungiamo alla conclusione di questo strazio (non che di quello che avviene prima o anche dopo non ci sia nient'altro da dire, ma voglio evitare di girare il coltello nella piaga infierendo ulteriormente, quindi soprassediamo) : vorrei che qualcuno mi dica cortesemente quale protagonista-eroe al mondo se ne sarebbe stato fermo e buono a guardare mentre il suo grande amico e mentore, il suo ultimo e più potente baluardo nella battaglia contro Voldemort, veniva accerchiato dai Mangiamorte e infine ucciso senza un ottimo motivo, che nel libro c'era e nel film assolutamente no.
Pertanto è sperando di trovare risposta a questi e ad altri quesiti altrettanto angosciosi che prossimamente penso proprio che leggerò questo libro:
Secondo la descrizione "Harry Potter al cinema e il primo libro italiano a occuparsi del fenomeno Harry Potter nelle sue trasposizioni cinematografiche, considerate come il risultato di un processo che parte dai romanzi, scritti dalla penna di J.K. Rowling, e approda al cinema attraverso una numerosa serie di passaggi. Il fulcro dell'analisi è il percorso dalla carta allo schermo, partendo dai sette libri della serie, si passa alla sceneggiatura e all'adattamento dei contenuti narrativi dal medium letterario a quello cinematografico, per arrivare alla messa in scena, e infine all'inquadramento delle pellicole di Harry Potter all'interno del panorama cinematografico internazionale. Nello specifico, vengono approfonditi molti degli aspetti che hanno reso la vicenda del giovane mago così vivida ed emozionante sullo schermo, come la scenografia del castello di Hogwarts e i suoi continui cambiamenti, i costumi scolastici degli studenti, o la colonna sonora. Ma non solo. L'autrice si è chiesta: quali sono le ragioni delle variazioni nella trama apportate all'interno delle pellicole? Perché più cineasti (quattro) si sono avvicendati alla regia dei film di Harry Potter? E inoltre: come si può considerare il fenomeno nel suo insieme? Il tema è affrontato con sguardo tecnico e i film vengono esaminati alla ricerca di quegli elementi di continuità, di varietà e di crescita che caratterizzano la saga nel suo progressivo avanzare, pellicola dopo pellicola."

3 commenti:

  1. Jul sei un mito!
    Attendo speranzosa la pubblicazione di un tuo libro.
    Con affetto,
    Rondine

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  2. Quando ho visto questo film ci sono rimasta malissimo sia per la trama presa a randellata sia per il modo in cui vengono presentati i personaggi. Specialmente Draco Molafoy, che avrebbe dovuto avere una parte parecchio più importante e sofferta di quello che si vede nel film.

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  3. No,ma davvero,quando ripenso allo scempio che nel film hanno fatto del libro penso di essere stata fin troppo clemente,guardarlo senza conoscere per altre vie la storia secondo me ne pregiudica seriamente la comprensione;tu citi Draco,giustamente,completamente sparito nel film,al pari di Piton direi,che è una cosa francamente inconcepibile,considerato il ruolo che entrambi hanno in questo capitolo...mah,se ci ripenso ancora mi arrabbio...

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