giovedì 26 settembre 2019

Traumi infantili



Qualche tempo fa con un'amica si chiacchierava a tempo perso di alcuni clichè e situazioni ricorrenti in manga ed anime,ed ovviamente non si poteva che andare a parare sulla madre di tutti i traumi infantili,l'inciampo della sospensione dell'incredulità anche per la bimba che ero all'epoca in cui m'imbattei per la prima volta in una situazione di questo tipo,ovvero (probabilmente,capirete che visto che parliamo di parecchio tempo fa i ricordi possono non essere molto precisi,di sicuro parliamo della prima volta in cui la circostanza mi colpì al punto da rimanermi impressa a fuoco nella memoria) guardando l'anime di Occhi di gatto.
Mi sembrava inconcepibile già all'epoca,pur con tutta l'ingenuità della me stessa neanche decenne di allora,che serenamente ingenua lo era davvero,e quindi immaginando un rapporto caratterizzato dalla più rigorosa castità con quel che ne consegue,e continua ovviamente a parermi tale anche ad oltre trent'anni di distanza, che un tizio passasse le serate a rincorrere una donna fisicamente identica in tutto e per tutto alla sua fidanzata,e per 70 episodi non abbia mai concepito un sospetto che potesse dirsi tale in proposito,per di più anzi concedendosi anche il lusso di fare il cascamorto con la 'misteriosa' gatta,sempre compatibilmente col suo essere in fin dei conti un poliziotto e lei invece una ladra,nonchè felicemente e direi anche immeritatamente fidanzato con una ragazza effettivamente bellissima nonchè molto in gamba,che probabilmente dal canto suo sopportava le virtuali scappatelle di quel bietolone ancorchè carino col suo alter ego in primis perchè appunto solo virtuali,e in subordine anche perchè aveva un discreto tornaconto dall'ambigua situazione.
Ciò nonostante,nei suoi panni sono sicura che non avrei tollerato un simile andazzo con altrettanta nonchalance,giusto un filo incrinata da una più che comprensibile ma in fin dei conti abbastanza occasionale gelosia,e avrei invece considerato molto seriamente di sacrificare gli indubbi vantaggi di una relazione con uno dei poliziotti coinvolti nelle indagini sulle attività notturne mie e delle mie sorelle,se questo avesse comportato serissime e fondatissime riserve sulla  perspicacia,intelligenza e lealtà di un tale fidanzato.
Occhi di gatto d'altronde non era certamente un caso isolato,in svariate occasioni era dietro l'angolo il rischio di soffocamento da merendine durante la visione di uno o dell'altro anime tra quelli che allietavano i miei momenti liberi,e sono ben consapevole,come lo ero del resto anche all'epoca,seppure magari in maniera più confusa e meno esplicita,che esistono delle esigenze pratiche di riconoscibilità dei personaggi,marketing e quant'altro,ma se una bambina poteva afferrare con una certa facilità che una maghetta avesse preso le sembianze di un'altra persona,o che una bimbetta di dieci anni fosse diventata un'adolescente di sedici grazie ad un colpo di bacchetta,non si vede perchè la stessa bambina dovesse poi incontrare difficoltà sovrumane nel riconoscere lo stesso personaggio solo calato in un contesto diverso rispetto magari alla scena precedente.
Comunque sia,semmai vi fosse balenato un tale sospetto,non è certamente per caso che il post odierno sia stato aperto con una sequenza sulla trasformazione di Bunny e compagne nella guerriere Sailor,oltretutto mica in un momento qualsiasi,ovvero nel corso delle millemila trasformazioni che ci siamo sorbiti nei vari episodi delle varie stagioni;siamo invece nel bel mezzo di un momento topico della serie,ovvero quando,nel corso della quinta stagione,Seiya,Taiki e Yaten si rivelano al resto della truppa come membri del team Sailor Starlights,rimanendo però a loro volta folgorati dalla rivelazione che l'esercito di damigelle in pericolo che si apprestavano a difendere era nientedimeno che la squadriglia Sailor al gran completo.
E con questo direi che tutti i traumi infantili di matrice analoga sbiadiscono all'istante,sebbene come detto a questo punto si parli ormai alla quinta ed ultima stagione dell'anime,e nel frattempo ci siamo pertanto bene o male assuefatti al fenomeno di per sè comunque perlomeno sconcertante grazie al quale da spettatori ci sorbiamo la genuina meraviglia con cui tali epifanie vengono accolte di volta in volta,quando esattamente e andando a stringere siamo in presenza nè più e nè meno di un banalissimo cambio d'abito.

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